Anno di produzione: 2024.
Genere: drammatico - esoterico.
Personaggi: 3 (uno maschile e due femminili).
Struttura: dramma in due atti.
TRAMA
un uomo in profonda crisi esistenziale incontra una donna, da cui viene sedotto. Quando si ritroverà nella alcova della stessa, incontrerà anche una seconda donna.
Entrambe sono Janas (figure mitologiche femminili della tradizione magica sarda).
A suo discapito comprenderà di essere solo il meccanismo di un ingranaggio complesso che da quel momento in poi condizionerà la sua vita.
ATTO I
Un magistrato da alcuni mesi esercita il suo mandato nella città di Cagliari. Vive solo, non essendo del posto; pertanto ha preso l’abitudine di cenare sempre nella stessa trattoria. Un locale piuttosto malmesso, gestito da una donna affabile e assai determinata: JANETTE.
Una sera, al termine della cena, tra i due si avvia una conversazione, che da inizialmente formale diventa man mano più intima, portando entrambi a confidare reciprocamente episodi anche dolorosi del proprio passato.
Tra i due si instaura una forte corrente di seduzione tale da lasciare presagire l’inizio di una relazione, che JANETTE decide di celebrare brindando con il GIUDICE.
L’Atto si chiude con l’uomo che, soddisfatto ed eccitato della piega che sta prendendo la serata, sorseggia ad occhi chiusi il suo bicchiere di liquore.
ATTO II
Si apre con il GIUDICE che continua a sorseggiare ad occhi chiusi il suo bicchiere di liquore, con la medesima espressione e nella medesima posizione che aveva quando si è chiuso l’Atto I.
Tuttavia non è più seduto al tavolo della trattoria, ma su una poltrona in un salotto di un appartamento. Nel quale è stato evidentemente “trasportato” in modo sovrannaturale.
Solo quando apre gli occhi si accorge di essere in un posto sconosciuto e da solo. Superata la sorpresa iniziale, decide di allontanarsi dal luogo; ma viene fermato dalla donna, che lo conduce in camera da letto per dare atto alla loro passione.
Nel corso dei preliminari, JANETTE, senza che l’altro se ne avveda, si fa sostituire da una altra figura femminile: BOBOREDDA. Quando il GIUDICE si accorge della sostituzione, terrorizzato dall’aspetto non ordinario della nuova figura femminile la respinge con violenza e raggiunge JANETTE che nel frattempo è andata a sedersi in salotto, ma senza rinunciare a sbirciare il rapporto consumato dai due.
Dopo che l’uomo, annichilito dal terrore e dalla impotenza ad affrontare la situazione, tenterà di ucciderla senza riuscirvi, JANETTE gli rivelerà la propria identità sovrannaturale. Nonché quella di BOBOREDDA che ne frattempo ha raggiunto la coppia.
Sono entrambe Janas.
Le due donne racconteranno la loro storia, al termine della cui narrazione proporranno all’uomo di restare a vivere con loro sino al termine della sua esistenza. Lasciandolo solo a decidere.
Nel corso del drammatico monologo finale il GIUDICE analizza numerose opzioni relative a come impostare la sua vita futura a partire da quel momento.
Sinché effettuerà la sua scelta: la sua s’ischertada.
PERSONAGGI
IL GIUDICE
È un uomo affettivamente ormai arido, che si ritrova posto di fronte alle proprie frustrazioni, paure, insicurezze: retaggi di una infanzia prima e di una vita successiva vissute costantemente all'insegna della anaffettività.
L'incontro con JANETTE, iniziato come occasionale avventura erotica, si tramuterà nell'obbligo (più che in una opportunità) di stilare il bilancio della sua vita.
E di dovere effettuare una scelta (s'ischertada) su come e dove concludere la sua esistenza.
JANETTE
La sua vita è avvolta nel mistero più assoluto.
È una Jana? È la reincarnazione predestinata di antiche e ancestrali Janas ? Oppure lo è diventata in funzione di come ha preso tra le sue mani le redini della propria vita ?
Di certo è una Donna che più volte, durante la sua vita, ha preso la sua "ischertada", così cambiando il corso della sua esistenza. Risorgendo ogni qual volta è stata sul punto di soccombere.
Autentica e inesorabile sicario del Fato.
BOBOREDDA
È "figlia" prediletta di Janette, che da Grande Madre affettuosa ed attenta non può esimersi dall'esaudirne desideri e rivendicazioni.
Il Fato le è stato avverso, avendo messo sulla sua strada la peggiore umanità possibile, infarcita di ipocrisia e bigottismo fondamentalista. Sino alle estreme conseguenze per lei.
Eppure, la sua veemente esortazione al GIUDICE perché compia la sua "ischertada" non ha tanto valenza di vendetta, quanto di opportunità di riscatto per l'intero genere umano.
NOTE e RIFERIMENTI
Nella tradizione sarda, le Janas sono creature femminili, spesso rappresentate come belle e affascinanti, ma anche capricciose e vendicative.
Sono legate alla natura, alla fertilità e alla magia.
Le loro dimore, le domus de janas, sono luoghi misteriosi e sacri, dove si dice che le janas danzino e custodiscono tesori.
TESTO
Non viene momentaneamente reso disponibile su questa pagina, in quanto in attesa di programmazione di una sua prossima rappresentazione.
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