Il libro si compone di quattro racconti assai differenti che hanno come protagonista altrettante Donne (Polarità Lunari, per l’appunto) radicalmente diverse tra loro per età, per indole, per collocazione geografica, per condizione sociale, per esperienze vissute.
Ognuna delle quali è strettamente correlata ad uno dei quattro elementi fondamentali della natura: l’Acqua, il Fuoco, la Terra e l’Aria.
Racconto dell'ACQUA
Il primo racconto è ambientato in Mozambico nel 1994 ed è
autobiografico.
Ha come protagonista Figena, ragazza mozambicana
realmente esistita, nata in quella parte di mondo in cui non è possibile aprire
un rubinetto per riempire un bicchiere d’acqua, ma bisogna andarsela a caricare
faticosamente e perigliosamente a chilometri di distanza. Una ragazza che sulla
sua pelle sperimenta i pericoli di una condizione di vita che non ha scelto, ma
che le è ineluttabile per nascita.
La Storia è legata all’elemento Acqua, l’elemento più intrinsecamente connesso alla vita. È nell’Acqua del liquido amniotico che essa inizia. Ma può anche accadere che dall’Acqua arrivi inopinatamente la Morte, ad esempio con le sembianze di un coccodrillo.
Racconto del FUOCO
La protagonista del secondo racconto (ambientato nel
magico quartiere Stampace di Cagliari) è Julienne
P., Donna che incarna in sé tutte le peculiarità femminili tramandate
sin dai tempi ancestrali delle Grandi Madri. Nessuna esclusa. A fare inizio
dalla capacità seduttiva; nonché, soprattutto, la custodia di uno spirito
materno esasperato e condotto all’estremo.
La Storia è legata all’elemento Fuoco, che si ritrova
ardere dovunque in questa vicenda: nelle cucine di un ristorante decadente, nei
gesti della seduzione, nei singulti della passione, nella dannazione dei roghi,
nei recessi dell’Ade.
La narrazione rimanda ad un tempo indefinito e sospeso; nonché ad un mondo, sullo sfondo, abitato da uomini corrotti, imbelli e codardi. Proprio al coprotagonista maschile della storia viene tuttavia concessa l’opportunità di procedere ad un riscatto epocale, con cui affrancare millenni di incomprensioni e persecuzioni nei confronti delle Donne.
Racconto della TERRA
Il terzo racconto è ambientato a Budapest nel 1943,
nell’ospedale militare sotterraneo della collina di Buda.
La sua protagonista è la nobile crocerossina Ilona,
che incarna una Donna tenace e coraggiosa. Unica, in un contesto di morte e
disperazione, tra atrocità e dolori inauditi, capce di mantenere assertività,
raziocino e lucidità. Senza per questo rinunciare ad una femminilità solo
rimandata alla fine della guerra o, comunque, ad una epoca migliore ancora di
là a venire. Il coprotagonista maschile (narrante in prima persona) è solo uno
strumento, seppure mai sminuito e negletto, per il conseguimento di un fine di
portata elevata ed utopistica.
Questa Storia è legata all’elemento Terra, ricoprente
come una coltre protettiva l’azione dei protagonisti, che difatti si svolge
interamente nel sottosuolo.
Racconto dell'ARIA
Il quarto ed ultimo racconto non ha una collocazione geografica e prende il nome di Awashima, bambina nata deforme per un dispetto degli Dei mitologica figura della cosmogonia giapponese. Ha come protagonista una comune ragazza, una qualunque delle milioni di Donne del mondo che hanno condiviso, condividono e condivideranno la peculiare condizione della protagonista: il disagio della disabilità.
In
questo caso la Storia è correlata all’elemento Aria, ambiente dei volatili che
spadroneggiano impenitenti e liberi nelle prime righe. Ma soprattutto il medium
in cui la protagonista è immersa; ed in cui spicca il volo verso nuovi
orizzonti, nuove mete, nuove conquiste. Nuovi non perché sconosciuti, ma perché
considerati dai più irraggiungibili. A torto. Perché la capacità di mettersi a
volare è la più grande, autentica conquista di chi non sia ritenuto né idoneo
né abile a poterlo fare. E, lei, ci riesce.
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