giovedì 15 settembre 2022

Cagliari-Bari. E il vaso di coccio.


A Bari ci sono nato. In via Ettore Fieramosca, pieno quartiere Libertà.

Mi è, dunque, città Madre.
A Cagliari ho vissuto il periodo più gratificante della mia vita professionale dal novembre 2009 ai luglio 2011.
Mi è perciò città Amica. Di più: Amante.
E, dal momento che il cuore che ci batte in petto è perfettamente compartimentato in due metà distinte, non ho difficoltà a dividere il mio tra queste due città. Come amo specificare, io ho un cuore con due atri ed un ventricolo certamente biancorossi; quindi, anche un ventricolo decisamente rossoblu.
Il fatto è che sabato 17 settembre le squadre di calcio di entrambe le città si affrontano in una partita che per me assume,  evidentemente,  un significato assai travalicante quello meramente sportivo.
Cagliari-Bari l'ho vissuta lì, nella tribuna d'onore (il mio ruolo rendeva possibile tale privilegio) del Sant'Elia.
Sprofondato in una scomodissimo poltroncina collocata al centro tra quelle occupate dal Sindaco (il sen. Floris) e dal Procuratore Generale della Repubblica (S.E. Angioni).
Entrambi gentiluomini di antico lignaggio e persone deliziose; ma anche sfegatatissimi sostenitori rossoblu. Praticamente ultras.
Circondato a destra e a sinistra dai due, mi era  pertanto inibita la espressione di qualunque manifestazione di tifo verace, alla mia maniera, per i biancorossi in campo.
Praticamente un vaso di coccio schiacciato tra due otri di ferro.
Come diciamo dalle mie parti in quei novanta minuti "mi dovevo stare". Punto e basta.
Ma il "veleno" (i non baresi direbbero la "ansia repressa") era davvero tanto. Insostenibile.
Oltretutto in entrambe le occasioni dovetti inghiottire un boccone amaro:  perdemmo tutte e due le volte.
Il 14 febbraio 2010 per 3-1.
Il Bari era appena salito in serie A e pagò lo scotto di una certa desuetudine alla massima categoria. Comunque riuscì a salvarsi togliendosi anche qualche soddisfazione.
Segnarono Daniele Conti, Nené (C) Salvatore Masiello (B) e Cossu (C).
Sulla panchina cagliaritana sedeva Massimiliano Allegri. Il mister barese era Gian Piero Ventura.
Quasi un anno dopo, il 30 gennaio 2011 il risultato fu di 2-1 per i sardi allenati da Roberto Donadoni. Sulla nostra panchina sedeva ancora Ventura.
Ci schiantò una doppietta di Matri; per noi accorciò le distanze Okaka.
A fine stagione retrocedemmo grazie a quel gruppuscolo di criminali che si vendette un po' di partite.
Ed ora la Storia riprende a scorrere.
Sabato 17 settembre si gioca nuovamente Cagliari-Bari.
La guarderò in tv, seduto sul divano.
Soffrendo come allora, roso dall'affetto verso l'una o l'altra squadra.
Ma, confesso, ogni tanto volgerò lo sguardo sia alla mia destra che alla mia sinistra. Hai visto mai che un Sindaco ed un Procuratore abbiano a materializzarsi...!

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